giovedì 17 marzo 2016

[ita only] Victorian Weddings - Part 2: La moda e l'abbigliamento degli sposi, damigelle, bambini e parenti

Ben ritrovati miei Victorians!

Continua il nostro viaggio dedicato ai matrimoni vittoriani, se vi siete persi la prima parte, non dovete far altro che cliccare qui!

Come si diceva la volta scorsa, la moda come oggi è sempre stata in evoluzione, quindi quando una giovane ragazza si apprestava a scegliere l'abito nuziale ricorreva a riviste di moda con i trend dell'epoca! Riviste come: Peterson's Magazine, The Delineator, Godey's Lady's Book e il tutt'ora attivo (e famosissimo) Harper's Bazaar dettavano lo stile delle donne, con migliaia di stampe illustrate, a colori e in bianco e nero.

Godey's Lady's Book - 1859

Peterson's Magazine - 1868

Harper's Bazaar - 1872

The Delineator - 1902

Lo stile cambia di anno in anno e come mostra quest'immagine riassuntiva le forme andarono a delinearsi sempre più verso la fine del secolo, quando le crinoline si ridussero di dimensione e i corsetti evidenziarono una vita invidiabile, quasi da vespa. Personalmente, ho sempre amato le crinoline belle ampie, ma non nego che siano un bell'ingombro!!



In breve:
-Prima epoca vittoriana: le spose vestivano anche altri colori tra cui blu, giallo, rosso, nero, grigio, rosa e verde. Dal 1840 con il matrimonio della Regina Vittoria il bianco diventa e rimane predominante. Corpetto rigido e gonna piena e ampia con crinolina a cerchi sono lo stile caratteristico di quegli anni. Scarpe basse decorate o con fiocchi e nastri. I tessuti: organza, tulle, pizzi e seta e garza.

-Anni 1850/1860, Civil War Era: sebbene la forma rimanga simile, con corpetti e gonna ancora ampia, cambiano i tessuti: lana e lino. Spesso uno scialle accompagnava la sposa, drappeggiato sulle braccia.

-Anni 1870: bustle dress, strascichi e lunghi veli si fanno largo in questi anni. La nuova ondata di ricchezza porta sfarzo e voglia di rifarsi alle mode di Parigi. Molto spesso se non ci si poteva permettere una creazione originale si commissionava una copia.

-Tarda epoca vittoriana: scompare il bustle dress, la nuova moda impone un semi-strascico e maniche larghe. Tuttavia, se la sposa si sposava in chiesa lo strascico era d'obbligo.

Se una donna vedova si risposava non vestiva di bianco, ma bensì colori come viola, rosa e grigio perla. Non portava il velo né fiori d'arancio e non aveva damigelle.

Una volta che la sposa aveva scelto il suo abito si poteva passare a quello dello sposo.
Il consorte infatti doveva adeguarsi all'abito della sposa, come recita il "vademecum" del 1873: The Bazar Book of decorum. The care of the person, manners, etiquette and cerimonials. Se la sposa portava il velo bianco, il suo completo sarebbe stato nero o blu, con panciotto e cravatta bianchi. Se era una persona di rango militare o navale era preferibile l'alta uniforme. Infine, se la sposa indossava un bonnet l'uomo avrebbe optato per un cappotto a doppio petto con lunga coda (il frock coat) nero o marrone, con pantaloni e panciotto in colori chiari.
Ultimo, ma non meno importante, l'immancabile accessorio: il cilindro (top hat), che veniva rimosso durante la cerimonia.



Qui sopra una coppia di sposi "famosi": Mia Wasikowska e Michael Fassbender nel film del 2011 "Jane Eyre". Costumi di Michael O'Connor.

Concludiamo ora con l'abbigliamento delle damigelle, dei bambini e della famiglia.
Gli abiti delle damigelle dopo la cerimonia entravano poi a far parte del loro guardaroba quotidiano, quindi dovevano essere sia pratici sia belli. Se il matrimonio era in bianco, anche le damigelle mantenevano questo colore, potendo però aggiungere un tocco di colore in contrasto. Il bianco doveva essere comunque dominante. Inoltre, indossavano come la sposa un velo, ma più corto, ad altezza dei fianchi e una corona di fiori e nastri intrecciati.
Le cose cambiarono dalla metà dell'era vittoriana, quando il bianco cominciò ad essere combinato con altri colori, finché verso il 1890 i colori preferiti per le damigelle diventarono il grigio, il lilla, il rosa e il verde. Per la fine del secolo, la moda impose l'abito delle damigelle a contrasto con quello della sposa, tradizione che è ancora in uso al giorno d'oggi.

Le damigelle della Regina Vittoria


Neanche i bambini erano risparmiati dall'etichetta matrimoniale, tanto che le bambine potevano essere piccole damigelle o addette a spargere petali di rose prima del passaggio della sposa. I loro abiti bianchi di solito in tessuti come la mussolina avevano fiocchi, calze e scarpe coordinati. I bambini invece, come dei piccoli paggi avevano il compito di portare il cuscino con gli anelli e di portare lo strascico dell'abito nuziale. Spesso occorrevano molte ore di prove per portarlo e saperlo posare correttamente, dal momento che gli strascichi erano anche molto lunghi! La loro tenuta consisteva per lo più in giacche di velluto nere, blu, verdi o rosse, con cappello coordinato. Pantaloni corti, fusciacca in vita e scarpe nere o bianche a seconda della formalità del matrimonio. Per un matrimonio all'aperto e più informale potevano indossare anche una tenuta alla marinara.

Il Principe William al matrimonio di Sarah Ferguson nel 1986


Gli abiti per la madre della sposa e i parenti femminili dovevano essere eleganti ma meno formali degli abiti da sera. In chiesa tutte dovevano indossare il bonnet, che però non era obbligatorio per cerimonie tenute in casa. 
In tarda epoca vittoriana il colore suggerito per l'abito della madre della sposa era il nero, ma mai in crepe, che era il tessuto per gli abiti da lutto. Se in lutto, la madre poteva optare anche per il color viola o il rosso.


E finisce qui la seconda parte! Vi aspetto alla prossima, dedicata alle tradizioni.

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